Reglass HT: un viaggio che parte dalla fibra di carbonio e arriva nello spazio
I nuovi investimenti Reglass e le opportunità di sviluppo in ambiti strategici e tecnologicamente avanzati come aerospazio e aeronautica
Ce lo spiega l’Ing. Iuri Novelli responsabile Operations di Reglass HT in un’intervista realizzata da Emanuela Ursino web editor e giornalista bolognese.
Reglass HT è un’azienda che da oltre 45 anni lavora la fibra di carbonio e oggi punta ai settori aerospazio e aeronautica. Impiega tecnologie proprietarie e investe in R&D quasi l’8% del suo fatturato. Al centro dei futuri piani di sviluppo, i settori aerospazio e aeronautica e le sempre più numerose applicazioni in composito di fibra di carbonio. Parti dell’antenna satellitare della missione Juice dell’Esa, ora in viaggio per l’esplorazione delle Lune di Giove, sono state costruite dall’azienda. Reglass HT ha appena concluso la sua partecipazione (6-7 giugno) al Jec Forum Italy, la prima puntata di una serie di eventi promossi da Jec World di Parigi – la più importante fiera internazionale dedicata ai materiali compositi e ai loro impieghi. La prossima tappa sempre a Parigi, dove l’azienda esporrà al Salone Internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio dal 19 al 25 giugno prossimi – Paris, Le Bourget.
Ing. Novelli quali sono le prospettive di investimento e di sviluppo futuro di questo ambito che è strategico anche per il Paese?
Parliamo di investimenti e della storia con cui sono nate le esigenze di sviluppo di Reglass HT. Il core business dell’azienda fino ad oggi è stato lo sviluppo di manufatti tubolari in fibra di carbonio per il settore industriale, tubi ad alte prestazioni ma anche – e soprattutto- rulli completi ad alta precisione. Per quanto riguarda l’aerospazio la produzione ha riguardato soprattutto manufatti realizzati su specifica. L’ obiettivo per il 2023 è anche quello di dedicare le applicazioni della fibra di carbonio per aerospazio e aeronautica per far crescere l’azienda, aumentando i prodotti offerti e facendolo diventare un ambito produttivo dedicato.
Quindi, prima nel 2022 con la famiglia Pirazzini (proprietaria fino all’esercizio conclusosi al 2021 ndr) e poi con l’ingresso di Neuenhauser nella società, sono stati approvati investimenti dal 2021 al 2024 di circa 5 milioni di euro in strutture e macchinari per la produzione sia in campo aeronautico che industriale per tutti quei settori dove già l’azienda opera. La prima fase di investimenti, conclusa di recente, ha portato all’ottenimento della certificazione ISO 9100, che è una specifica certificazione della qualità in ambito aeronautico, e alla realizzazione di alcuni interventi che consentiranno produzioni soggette a requisiti di produzione molto più stringenti. Da poco è stata poi inaugurata la camera bianca o clean room, uno spazio di 240 mq circa allestito in azienda, che permette di produrre in ambiente controllato così da rendere il processo produttivo del tubo in carbonio idoneo alle produzioni del settore aeronautico. All’interno della camera bianca verranno poi allestiti tutti i processi in cui è cruciale l’assenza di contaminazione, ossia i processi per tutte le lavorazioni del composito prima della fase di cura, a partire dal pre-impregnato fino al pezzo pronto per la polimerizzazione (indurimento della resina ndr) in autoclave.
Grazie a questo vi aspettate di diventare fornitori di riferimento dei principali players del settore?
Abbiamo già avuto contatti con importanti player del settore, per diversi prodotti a base tubolare come alberi di trasmissione, barre di comando e rinforzi strutturali. In alcuni casi abbiamo già iniziato le fasi di studio e prototipazione, ma al momento siamo ancora alle fasi iniziali.
E sul fronte aerospaziale, dopo la realizzazione di parti dell’antenna satellitare partita in occasione della missione Juice dell’Esa, ci sono in vista altre collaborazioni?
Certamente sì, la certificazione 9100 ci apre nuove possibilità, oltre a darci più credito nei confronti di Thales Alenia, già nostro consolidato cliente, che di altre aziende di settore. Stiamo inoltre portando avanti in autonomia lo studio di nuovi tipi di resine da adottare come materiali per alcune realizzazioni aerospaziali, formulazioni che hanno superato brillantemente alcune prove di validazione preliminari e su cui, proseguendo lo sviluppo, si potrebbero aprire grandi opportunità.
Mi può dettagliare meglio in cosa si concretizza nei fatti la certificazione ISO 9100?
E’ un sistema di gestione che consente di implementare sicurezza e affidabilità dei propri prodotti attraverso il raggiungimento di un elevato livello di padronanza dei processi.
La certificazione ISO 9100 permette di ottimizzare tutta la catena di fornitura attraverso un orientamento al miglioramento continuo, alla rigida applicazione dei requisiti di tracciabilità del prodotto e ad un attento controllo delle fasi produttive.Tutto questo ci permette di proporre sul mercato prodotti di alta qualità in grado di garantire sicurezza e affidabilità.
Come si inserisce questo schema nella normale attività di ricerca e sviluppo che Reglass svolge in laboratori dedicati?
Senz’altro comporta un’evoluzione e una nuova opportunità estremamente positiva anche per l’attività di ricerca che si svolge nei nostri laboratori. Il livello di controllo e tracciabilità del processo che si raggiunge grazie alla certificazione 9100 permette di analizzare in grande dettaglio i processi, rendendo gli effetti di modifiche e deviazioni più evidenti e quindi più controllabili e migliorabili.
L’azienda si caratterizza per avere un ciclo produttivo fortemente verticalizzato: si parte dai processi di impregnazione delle fibre secche fino ad arrivare a prodotti finiti di impiego meccanico ed industriale. Ampliare la gamma di applicazioni significherà quindi utilizzare il semilavorato su più prodotti, ottimizzando i processi e facendo crescere il fatturato. Poi gli schemi e i metodi più stringenti dei processi, aumenteranno le competenze del personale e quindi la qualità e la sicurezza di tutti i prodotti e il loro valore aggiunto.
L’obiettivo è diventare un centro di eccellenza nel mondo del carbonio: dalla ricerca, allo sviluppo e industrializzazione di nuovi prodotti. Reglass ha già lavorato in ambito aeronautico, ma non avendo questa certificazione non è potuta andare altre lo stato prototipale nonostante la soddisfazione dei clienti dal punto di vista tecnico.
Si struttura meglio quindi una competenza che l’azienda aveva già, creando un nuovo sbocco produttivo?
Proprio così: la certificazione 9100 rappresenta una nuova patente di autorevolezza che ci farà passare da un’attività quasi esclusivamente laboratoriale ad una produttiva. Si inizia sempre dalla ricerca di prodotto e processo, ma si conclude con un’attività di vera e propria produzione in serie. Che significa evolversi verso un modello industriale più compiuto sui settori aeronautico e aerospaziale rispetto a quanto fatto finora: know how e competenze hanno aperto le porte alla realizzazione di un’organizzazione che include anche gli aspetti gestionali e manifatturieri, con un salto qualitativo davvero significativo.
Spostiamo ora l’attenzione dalla parte tecnica a quella umana. Parliamo del personale. Oggi il grande problema di molte aziende è quello di reperire le competenze e di formarle con efficacia. Come vi state muovendo in tal senso?
Partiamo dalla struttura commerciale, per la quale stiamo implementando le specifiche competenze dedicate al settore aeronautico in modo da riuscire a comprendere meglio quali siano i canali di vendita e di distribuzione e a valutare il funnel di opportunità contratti-prodotti che caratterizzano questo ambito. Per quanto riguarda l’ufficio tecnico stiamo potenziando l’organico, non solo per colmare gap di preparazione, ma anche per alimentare un passaggio generazionale che garantisca il mantenimento delle competenze nella progettazione delle strutture in carbonio. Per le fasi più burocratiche, da quelle documentali relative alla gestione delle procedure della qualità a quelle contrattuali, ci siamo avvalsi di consulenti esterni nelle prime fasi. Tuttavia, anche in questa sezione sarà necessario potenziare organico e competenze, a partire dall’assunzione di una persona esperta in certificazioni sia in campo automotive sia in quello aereonautico.
Quindi in pratica sono tre i filoni di competenze da coltivare e far crescere: commerciale, tecnico e amministrativo per la gestione dei nuovi prodotti e delle relative certificazioni. L’investimento genererà quindi anche opportunità di lavoro?
Senz’altro e lo sviluppo sarà significativo nell’ambito delle risorse umane. L’organico è in crescita sia quest’anno sia, in previsione, nel 2024, anche grazie agli investimenti previsti nel settore industria.
E come si inquadra in questo contesto, l’acquisizione di Reglass HT da parte di Neuenhauser?
Il gruppo Neuenhauser ha acquisito la quota di maggioranza di Reglass HT anche e soprattutto per sviluppare e aggiungere alla propria offerta i prodotti in fibra di carbonio, che erano peraltro già noti in quanto Reglass HT era fornitore da diversi anni. Quindi ha sostenuto il percorso già avviato dalla famiglia Pirazzini volto allo stanziamento di fondi per ampliare l’offerta dei manufatti in carbonio, sia in ambito aeronautico, sia in ambito industriale. Sono così due le opportunità che si stanno concretizzando: da un lato quella di un grande gruppo industriale che crea qui, in Italia, il suo centro di eccellenza per le lavorazioni del composito di carbonio e aprendo a sinergie per l’utilizzo di questi prodotti tra le varie aziende partecipate; dall’altra quella di Reglass HT, che ora può usare le stesse sinergie e il supporto del gruppo per portare avanti i suoi progetti di ricerca e sviluppo su prodotti e processi.
Chi lavora nel campo dei compositi è oggi spinto dai mercati alla diversificazione dei settori, che presentano dinamiche, ciclicità e margini peculiari e differenti l’uno dall’altro. L’ingresso nei mercati a maggiore contenuto tecnologico e valore aggiunto come l’aeronautico e l’aerospaziale consentono di bilanciare le marginalità di settori più maturi, come quello industriale, e consentono al tempo stesso un più rapido ritorno degli investimenti, giustificando gli sforzi di Reglass HT in ricerca e sviluppo di macchinari e tecnologie proprietarie.
Da segnalare comunque che in tutti i settori serviti da Reglass HT, gli investimenti in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti siano davvero importanti: comportano la realizzazione di molti prototipi che in buona misura sono poi scartati. La vera bravura di un’azienda che lavora il carbonio è quella di anticipare il momento in cui, per ciascuna applicazione e ciascun settore, sarà necessario sostituire componenti tradizionali con analoghi in composito. Tale momento spesso dipende dalla tecnologia dei nostri clienti, e dai loro reparti di ricerca. E’ fondamentale che nel momento in cui i nostri clienti iniziano ad avere necessità di rendere le loro macchine più veloci, produttive, precise o leggere, sappiano che Reglass HT è pronta ad assisterli. Di qui la necessità di sviluppare prototipi, per studiarne bene le performance e quindi di spalmare i costi di investimento su un più ampio ventaglio di produzioni.
E per concludere. I prossimi passi…?
Reglass HT si trova in un comparto conosciuto e famoso nel mondo definito “Motor-Valley”, così si prospetta un’ottima occasione per fare un primo passo, con tecnologie di avanguardia che l’azienda svilupperà nel settore aeronautico, e proporre nuovi componenti in composito con fibra di carbonio che oggi sono ancora realizzati in metallo per famosi marchi che operano nel settore super-car.
Inoltre si potrebbe pensare di certificare per il settore aerospaziale il nostro materiale preimpregnato. Certo si tratta di una nicchia ma d’altronde Reglass HT è un’azienda che vuole sviluppare innovazione e tecnologia, che punta a produzioni di specialità di elevata qualità, e performance elevate.